“Napoli Explosion”: un’Odissea visiva tra fuochi d’artificio e l’anima della città

"Napoli Explosion", tra i bagliori dei fuochi d'artificio e l'ombra imponente del Vesuvio

Napoli, una città che danza in un abbraccio eterno con il suo Vesuvio, trova in questa mostra magistralmente allestita, l’essenza di questo legame indissolubile tra l’uomo e la natura, tra la paura e la bellezza, tra la storia e il presente. “Napoli Explosion” non è solo una mostra fotografica, ma un viaggio nell’anima di una città e del suo popolo, guidato dalla visione unica di Mario Amura.

Confesso! Non mi è mai venuto facile apprezzare le mostre fotografiche, per via della profondità di contesto e storia che richiedono per essere pienamente godute. Eppure, “Napoli Explosion” è stata un’eccezione radiosa a questa mia regola personale. Attraverso l’obiettivo di Amura, ho rivisto la mia città sotto una luce nuova e sorprendentemente familiare, immersa nei colori e nelle forme che solo la notte di Capodanno sa dipingere sopra il Golfo di Napoli.

La mostra, allestita nella sala Cellaio del Real Bosco di Capodimonte, si presenta come un’ode alla fotografia, all’arte pirotecnica e alla pittura, dove l’occhio di Amura trasforma i fuochi d’artificio in veri e propri dipinti fotografici di grandi dimensioni. Queste opere, prive di qualsiasi manipolazione grafica, e con semplici movimenti del dispositivo che creano ghirigori di luce, raccontano di una Napoli che, sotto il fragore e i colori dei fuochi, si svela in tutta la sua splendida coralità, una città che esorcizza la paura dell’eruzione del suo vulcano con una celebrazione collettiva di luce e speranza.

Lucio Turchetta, con il suo progetto di allestimento, ha trasformato lo spazio espositivo in un’immersione totale, isolando la sala dalla luce naturale e avvolgendola in un’atmosfera rossa che ricorda tanto il rosso della camera magmatica del Vesuvio quanto quello della camera oscura. Un richiamo, questo, alla tradizione fotografica e al processo magico dello sviluppo delle immagini, che qui si fonde con l’arte di catturare l’effimero.

Amura e la sua troupe, ogni anno, ascendono il Monte Faito per immortalare questo unico e irripetibile esorcismo contro le forze inumane del destino. Il risultato è uno straordinario incontro tra reportage e pittura, dove i fuochi d’artificio si trasformano in nebulose, animali, paesaggi stellari, sovvertendo l’immaginario iconografico tradizionale di Napoli e del suo Vesuvio, qui ridotto a un’ombra silenziosa sommersa dall’esplosione dei colori (capodimonte.gov).

Napoli Explosion

Il riflesso di Giverny nel cielo di Napoli: dialogo cromatico tra Monet e Amura

Davanti a questa fotografia di Mario Amura, non si può fare a meno di percepire un’eco lontana delle celebri Ninfee di Claude Monet, quasi come se la tela impressionista fosse rinata sotto nuove vesti nell’obiettivo del fotografo. Qui, le esplosioni pirotecniche sul cielo di Napoli si trasformano in un tappeto vivente di colori vibranti che fluttuano sull’acqua dello stagno di Giverny.

Anche in questo scatto, Amura, danza sul filo sottile che separa la fotografia dalla pittura, proprio come Monet giocava con la luce e il colore per catturare l’essenza di un attimo fuggente. La superficie dell’immagine brulica di un’energia vitale che è sinonimo della vibrante vita napoletana, un caleidoscopio di luci che si agitano in un mare di sfumature. Come Monet immortala il riflesso delle sue amate piante acquatiche, trasformando lo stagno in una tavolozza di colori naturali che si fondono e si confondono, così Amura trasforma il cielo notturno in una tela astratta, dove i fuochi d’artificio non sono più semplici luci, ma pennellate di luce che si intrecciano creando forme astratte e suggestive.

L’arte fotografica immaginifica

Salvatore Settis e Sylvain Bellenger, con le loro riflessioni, ci ricordano come “Napoli Explosion” sia un progetto che va oltre la semplice rappresentazione fotografica. È una ricerca del sentimento della luce, un dialogo tra passato e presente, tra fotografia e pittura, nell’era della digitalizzazione. Una celebrazione del nuovo millennio che, attraverso l’arte più antica nel catturare la realtà, “si dimostra incredibilmente immaginifica” spiega il curatore della mostra Sylvain Bellenger.

“Napoli Explosion” è un vero e proprio “viaggio di fuoco” nei colori di una delle notti più colorate dell’anno, ma è anche un invito a vedere oltre, a scoprire come l’arte, in tutte le sue forme, possa rivelare verità nascoste e suscitare emozioni profonde. È un tributo alla capacità della fotografia di catturare non solo momenti, ma interi sentimenti collettivi, di trasformare la paura in bellezza, il buio in luce. E in questo viaggio attraverso l’obiettivo di Mario Amura, Napoli si rivela non solo come la città del Vesuvio, ma come un universo di storie, colori e vita, eternamente pronta a esplodere in una celebrazione di se stessa.

Dove e quando?

Real Bosco di Capodimonte – al Cellaio
Ingresso libero tutti i giorni tranne il mercoledì dalle ore 10.00 alle ore 16.00 (ultimo accesso alle ore 15.30) – fino al 1° Aprile
“Napoli Explosion” a cura di Sylvain Bellenger